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Tuta ignifuga alluminizzata: quando e perché indossarla

Scritto da Anna Battocchio | 15 agosto 2024

Quando si lavora a contatto con fiamme libere o con la potenziale presenza di fiamme, è essenziale indossare indumenti da lavoro che offrano una garanzia nella salvaguardia del lavoratore dai rischi legati al calore. Proprio per questo è importante conoscere e scegliere il giusto abbigliamento ignifugo, realizzato quindi con materiali non infiammabili, in modo da ridurre la possibilità di combustione del tessuto.
Questa tipologia di tessuto è realizzato in modo da resistere a contatto con temperature molto alte, garantendo un’ottima protezione dalle fiamme e rallentando i tempi di bruciatura.

Caratteristiche dell'abbigliamento ignifugo

Possiamo dividere l’abbigliamento ignifugo in due tipologie a seconda del materiale da cui è composto:

  1. Tessuto trattato, cioè che ha subito un trattamento ignifugo con prodotti FR (flame retardant) con lo scopo di interrompere o comunque ridurre il ciclo di combustione. Possiamo dire che i DPI creati con questo materiale hanno una sorta di scadenza, quindi un numero preciso di lavaggi, che viene indicato sull'etichetta. 

  2. Tessuto inerente, ossia quello che non subisce alcun tipo di trattamento esterno, in quanto è realizzato con fibre naturalmente ignifughe. In questo caso le proprietà antifiamma non vanno a scemare, in quanto insite nel materiale, nemmeno dopo diversi cicli di lavaggio.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi il nostro blog dedicato.

Tipologie di indumenti ignifughi

Gli indumenti ignifughi possono essere di diverse tipologie, con caratteristiche mirate a seconda dei rischi a cui l’operatore può essere soggetto, per esempio:

  • Abbigliamento di protezione contro la propagazione limitata di fiamma
  • Abbigliamento di protezione contro il calore: radiante, da contatto, etc.
  • Abbigliamento di protezione per la saldatura 
  • Abbigliamento da lavoro per i vigili del fuoco
  • Abbigliamento da lavoro per incendi boschivi 

Ognuna di queste categorie è regolamentata da specifiche normative che ne sottolineano e tutelano le prestazioni e che devono essere attentamente seguite per la scelta dei giusti dispositivi di protezione individuale.

La norma ISO 14116, ad esempio, richiede che gli indumenti protettivi siano realizzati con materiali non infiammabili, o almeno con tessuti che smettono di bruciare una volta rimossa la fonte di calore. Assicura che gli indumenti in questione non contribuiranno a diffondere la fiamma.

La norma ISO 11612, invece, riguarda gli indumenti protettivi contro il calore e le fiamme. Specifica le prestazioni minime che gli indumenti protettivi devono avere per essere efficaci in ambienti industriali come fonderie o vetrerie per esempio. 

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Anche a seconda dell’ambito lavorativo e delle mansioni è importante scegliere il giusto abbigliamento: infatti, si possono trovare giacche, pantaloni, tute, guanti e ghette. Ed inoltre esistono anche scarpe di sicurezza con proprietà ritardanti di fiamma.

La scelta dell'attrezzatura deve quindi essere fatta in base alle specifiche esigenze del lavoratore, sempre in accordo con una valutazione dei rischi effettuata da un RSPP. 

La tuta ignifuga alluminizzata Coval Safety: un DPI che non può mancare per chi lavora in fonderia.

Noi di Coval Safety abbiamo dedicato un intera linea di DPI alluminizzati allo scopo di proteggere gli utilizzatori dai rischi di fiamme e calore di diverso tipo. 

Uno di questi indumenti, essenziali soprattutto nel settore della fonderia, fa parte della famiglia HEAT, ossia la tuta ignifuga in fibra aramidica V6KA.

Questo DPI offre un'eccellente resistenza dal calore convettivo, ma soprattutto protegge dal calore radiante e spruzzi di metallo fuso.

Studiata con una comoda apertura centrale con velcro e bottoni a pressione, risulta ideale per lavorazioni in fonderia, industria del vetro e lavorazione di metalli

 

Conoscere i DPI e rispettare le normative è il primo passo per proteggersi da innumerevoli rischi sul lavoro.

Se vuoi approfondire questo argomento puoi leggere uno dei nostri articoli su Safety Magazine. Lo puoi trovare QUI.